Chioggia
Il ministero dell'Ambiente ha dichiarato permanente la zona di tutela biologica delle "Tegnue di Chioggia". Il primo decreto con il quale veniva riconosciuta e tutelata l'oasi marina, luglio 2002, fissava in un anno di prova l'efficacia del provvedimento. Con un successivo intervento il Ministero lo ha prorogato per un triennio ed ora si arriva alla decisione di rendere permanente la tutela.
"Questo percorso - sostiene Piero Mescalchin, presidente dell'Associazione "Le tegnue di Chioggia" - è stato sostenuto dall'attività di ricerca, da iniziative di divulgazione dei risultati via via conseguiti e dalla decisione di avviare un percorso, che prevede anche la preparazione del personale per la fruizione turistica". L'Associazione presieduta da Mescalchin ha sempre cercato di coniugare le due iniziative: quella che punta alla conoscenza sempre più approfondita dell'ambiente della tegnue, del fenomeno della biodiversità insieme alla possibilità, con tutte le cautele del caso, di fornire a Chioggia un turismo alternativo a quello del "sole e sabbia". L'interesse per un'iniziativa del genere è testimoniato dal crescente numero dei club che hanno chiesto di entrare a far parte dell'Associazione "Le Tegnue". La proroga permanente del vincolo di tutela biologica rappresenta - sostiene Mescalchin - "la condizione necessaria alla programmazione di attività di largo respiro. Era tra i nostri auspici poter arrivare ad un risultato del genere che ora il Ministero dell'Ambiente ci ha consentito di veder realizzato".
Il provvedimento ministeriale ha incrociato l'iniziativa promossa la scorsa settimana dal Comune di Chioggia che ha chiesto una concessione triennale dello specchio di mare, in cui insistono le "tegnue", per una superficie di 25 chilometri quadrati. Dietro tale iniziativa e con funzioni di carattere tecnico ha agito l'Associazione "Le tegnue di Chioggia".
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